Storia
Platì è paese di matrice feudale, fondato agli inizi del XVI secolo (un documento contenuto presso l’Archivio di stato di Locri e relativo alle visite pastorali ne attesta l’esistenza già intorno alla metà del 1500 con il nome di Prati).
Descrizione
Platì è paese di matrice feudale, fondato agli inizi del XVI secolo (un documento contenuto presso l’Archivio di stato di Locri e relativo alle visite pastorali ne attesta l’esistenza già intorno alla metà del 1500 con il nome di Prati). Fu fondato sotto la signoria della famiglia Spinelli – nobili napoletani e principi di Cariati che lo ottennero a seguito di concessione fatta dal re Ferdinando il Cattolico – che lo governarono fino all’eversione della feudalità tra il 1806 e il 1808. Caratterizzato da una suggestiva posizione geografica montana, essendo incastonato in una maestosa vallata al centro dell’Aspromonte orientale, è circondato da una selvaggia natura e retto da un’economia agricolo-pastorale con notevoli squilibri nella distribuzione della ricchezza e conseguente forte stratificazione sociale.
La grande vallata su cui oggi poggia il centro cittadino si formò a causa del terremoto 1638, mentre un secolo dopo, nel 1783, Platì fu quasi totalmente distrutta da un secondo evento sismico che sconvolse gran parte della Calabria.
Dal 1806 al 1816 fece parte della Provincia della Calabria Ulteriore e nel 1809 fu istituito dai Francesi come Comune autonomo, includendo in esso anche il territorio di Cirella fino ad allora frazione di Ardore. Fino al 1860fece parte del Distretto di Gerace.
Nel settembre del 1861 nel territorio di Platì vi fu un violento scontro tra la banda di briganti capeggiati da Ferdinando Mittiga – ex ufficiale dell’esercito borbonico al quale si associarono i legittimisti del generale catalano José Borjés – ed i piemontesi con la vittoria di questi ultimi che uccisero il temibile brigante nei pressi di Natile, dopo un lungo inseguimento.
Altro cataclisma naturale che colpì il centro abitato fu il terremoto del 1908, che con epicentro tra Reggio e Messina, ebbe una forza tale da causare danni ingenti anche sino a Platì.
Il 18 ottobre 1951 il centro fu colpito dalla violenta alluvione che interessò l’Aspromonte orientale, causando la devastazione di parte del paese e la morte di 18 abitanti. All’indomani del tragico evento, l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi si recò in visita a Platì assicurando una pronta risposta del governo al dissesto idro-geologico. L’alluvione determinò un esponenziale aumento dell’emigrazione – già iniziata a fine Ottocento verso le Americhe – con migliaia di platiesi che raggiunsero USA, Canada, Argentina, Australia e Nord Italia.